che paese di infiniti codardi siamo.
una rai ormai fatta di servi, stizzita dalla propria irrilevanza come centro di potere,
non trova di meglio che punire aldo busi per le sue intemperanze a l’isola dei famosi.
la rai come don Abbondio. costretta ad ingoiare il fiele del padrone, ex parvenu della tv pubblica che ora dettale regole, e che si vendica con la perpetua, innocuo scrittore privo di patentini politici per sfogare la propria impotenza.
avete mai picchiato il più piccolo della classe? dopo aver ingoiato troppi dispetti dal più grande e prepotente?
ecco la rai è così.
La rai di sempre. ottusa, arretrata, codina che si incazza per la cocaina di morgan ma si dimentica che al test sulla cocaina del parlamento si presentò un 4% di parlamentari.
La rai che cacciava dalla tv tognazzi e vianello perchè in una gag facevano cadere da una sedia il presidente mario segni.
La rai coda di paglia. perchè se aldo busi parla di omofobia capisce "papa" e fa quadrato, felice finalmente di poter bastonare duro su un tema che mette tutti d'accordo e tiene al riparo dai rischi.
La rai ipocrita, che non può permettersi di rinunciare al reality perché fa ascolti e introiti pubblicitari, ma che cerca una impossibile quadratura del cerchio. Il realtity “morale”, quello in cui si misura e si decide cosa è pornografico e cosa che non lo è.
Non pornografia quella derelitta di sandra milo, ma forse è aldo busi che pecca del più grande peccato di cui ci si possa macchiare in tv. Essere froci e intelligenti.
Si perché la rai (e la tv) omofoba è e sempre resterà non fatevi incantare. In tv il finocchio deve essere caricaturale come maicol del grande fratello, tutto lacrime e sentimenti, oppure un esperimento sull’identità come Vladimir, così inverosimile da non fare paura, da poterlo trattare come si trattano i negri albini. Una stranezza genetica.
Un omosessuale intelligente, colto, non ipocrita, duro e capace di mettere alla berlina gli eterosessuali sul piano dell’intelletto, quello no, è intollerabile. Puoi prenderlo nel culo, ma non puoi farlo citando proust.
E quindi i piccoli e vili don Abbondio, puniscono l’unico da cui non potranno temere nessuna ritorsione. “Quer frocio”...e con le debite proporzioni (perché la storia si ripete sempre in farsa) sentiamo l’eco lontano del fastidio e del livore che generava un altro scrittore, intellettuale, poeta, Pasolini. Macchiatosi anche lui della grande colpa che non puoi mai permetterti in italia.
non vergognarsi di te.
Dire le cose come stanno.
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