giovedì 28 gennaio 2010

prefazione

Benvenuti al primo esperimento di
blog crossing.
Certo che non sapete cos'è,
ce lo siamo inventati noi adesso.
In poche parole: oggi io scrivo su ilfumouccide (il post si chiama "qui in città)
e il blogger colà residente invece
viene a scrivere qui da noi.
Nell´augurarvi buona lettura vi invitiamo ad aderire a questa iniziativa
per una nuova fratellanza internettiana.
La Direzione.


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LOW PROFILE, HIGH QUALITY, GOOD MONEY


Da questo blog una bella mattina del settembre scorso ho appreso il ritorno sulle scene di Edda, il vecchio cantante dei Ritmo Tribale.

La notizia ha scatenato una tempesta della memoria che mi ha riportato ad un altro settembre di piu´ di 20 anni fa a Milano.

Non so a che titolo mi avevano affidato la gestione del teatro Trotter e io subito ne approfittai per organizzare una settimana fitta di concerti di band emergenti; quelli erano anni che per ritagliarsi uno spazio musicale bisognava metter mano alle armi, mica come oggi che tre minuti a xfactor non si negano a nessuno.

Tra gli altri avevo programmato i Ritmo Tribale che non conoscevo personalmente ma godevano di ottima fama nella scena underground.

Settembre. Milano. Interno del teatro Trotter. Meta´ pomeriggio. Coi miei pard sto mettendo a posto la sala dal casino della sera prima e dal nulla ci appare il prototipo dello sfigato di periferia: scarpa da ginnastica deforme in tela, pantaloni della tuta grigi, maglietta della salute su costato rachitico e sacchetto di plastica in mano con dentro quattro stracci, piega il capo da un lato e chiede: " Suonano qui i Ritmo?". Gli rispondo:" Si, stasera, adesso e´ presto, ma se vuoi puoi rimanere con noi". Lo sfigatello individua un angolo appartato e ci si installa.

" Birretta?" gli chiedo e mi fa cenno di no con la testa, ok, continuo col mio lavoro.

Dopo poco arrivano i Ritmo, saluti, sorrisi e mi dicono che hanno il loro tecnico del suono e quindi posson fare tutto da soli, ale´! Disimpegno! Scatta subito con gli amici una liberatoria partita di pallone all´esterno del teatro.

Scende la sera, i ragazzi della band vanno in pizzeria a mangiare, io e i miei iniziamo ad organizzare la cassa all´ingresso, butto un occhio dentro e lo sfigato e´ sempre nel suo angoletto, mi avvicino e gli dico. " Ehm, senti, bisognerebbe dare un contributo, sai: per la band... quello che vuoi... ".

Fruga nella tasca e mi allunga una mille lire malconcia con uno strano sorriso.

Inizia l´inferno vero, quello che piace a me: ressa all´ingresso che presiedo, frenetica circolazione di birra, facce in adrenalina, grida e risate, sottili caviglie di belle ragazze e la musica che viene da dentro possente e ispirata.

Smaltita la prima ondata alla cassa mi prendo un minuto e mi inbuco all´interno per godermi i Ritmo alle prese con una ringhiosa versione di sorry somehow degli husker du, dapprima incredulo infine riconosco lo sfigatello del pomeriggio sul palco nella figura del piu´indemoniato e funambolico cantante che io abbia mai visto in tutta la vita, la reincarnazione di un sacerdote di sanguinari culti pagani a tempo di rock´n´roll. E cantava pure bene.

Ho organizzato in seguito altri concerti per i RT, di cui uno leggendario nel chiostro dell´universita´ Statale coi Free the Nation e i Disguido Genetico, e ho incrociato ancora Edda che immancabilmente si innamorava delle mie fidanzate e gli dedicava le sue canzoni facendomi rosicare alquanto che erano belle canzoni.

Ma quella mille lire non gliel´ ho mai restituita.


ilfumouccide




l'immagine è di Bob Dob.








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mercoledì 27 gennaio 2010

l'eterno fascismo italiano




leggo oggi, nel giorno della memoria, che la seconda applicazione più scaricata in italia si chiama e-mussolini. tutti i discorsi del duce da sentire e leggere.
è difficile commentare una notizia simile.. trovare il giusto equilibrio.
perchè i possessori di un i phone, che si presume post.moderni, probabilmente benestanti, abbastanza esperti di tecnologie scaricano i discorsi di mussolini?
questo cortocircuita tutta la retorica sul simpatizzante fascista tipo. Rozzo, ignorante o folkloristico, poco scolarizzato, giovane inquieto di periferia che cerca nella forza identitaria del neo-fascismo un luogo di appartenenza. forse questa indagine spicciola è vera, ma non esauriente.
E non credo sia un interesse storico. Lo storico scarica tutto il materiale sul proprio computer per esaminarlo, studiarlo non se lo porta in giro per ascoltare la dichiarazione di guerra mentre aspetta la 90....
Parliamoci chiaro, le icone dell'i-phone sono una dichiarazione di identità. un abitudine sempre più diffusa è guardare le applicazioni che gli altri hanno scaricato per intuirne passioni, interessi, manie. Come una volta si sbirciava la libreria e i dischi di un soggiorno, mentre il padrone di casa stappava il vino.
Quindi mi colpisce. Perchè avere un icona di mussolini sul proprio telefono è un ponte preciso con il passato. In un certo senso mi sembra una dichiarazione di appartenenza più forte e inquietante perchè appunto post-moderna e iper tecnologica.
Al netto di una minoranza di amanti del brivido per "épater le bourgeoise" (che però una volta era appannaggio della sinistra) e di qualche storico che ama studiare in autobus, la massa ha evidentemente scaricato questa applicazione perchè contenta, comunque non imbarazzata, di avere la faccia del duce del fascismo tra le icone dell'i-phone.
Sono anche andato sulla pagina della app per leggere i commenti... C'è una frase lasciata da un users con la sigla che finisce in 73, quindi presumo che sia un 30enne, che ringrazia e scrive "finalmente il mio duce sempre con me".... quasi fosse hello kitty o la figurina di ronaldinho...
Forse l'eterno fascismo italiano è questo.
Poter ridurre tutto a gadget, a moda, a trovata per sorprendere gli amici, a gingillo da compagnia. Forse è questo non prendere mai veramente nulla sul serio.
Non chiudo questo post con una sentenza, ma con lo stupore.




domenica 17 gennaio 2010

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mi tocca scrivere un altro post di politica.
è più forte di me.
e mi tocca parlare male di bersani, di cui sulla simpatia umana non si può eccepire. ci mancherebbe.
3 cose secondo me identificano la segreteria bersani come la coda lunghissima della lunghissima decadenza del partito. non un nuvo inizio ma l'ultimo tentativo di un modo vecchio di fare politica di tenere la segreteria. anzi un modo che del vecchio ha perso le cose sostanziose e del nuovo non ha acquisito la modernità post-ideologica.
facciamo un esempio, facciamo finta che altri siano i segretari del partito e vediamo come avrebbero reagito due vecchie gloriosoe figure del PCI e un outsider del PD se fossero segretari ora.

Esempio_1 : supponiamo che Ingrao sia segretario del PD (mi piace la fantascienza).
Rosarno:
ecco un possibile articolo dell'unità:
"Rosarno. il segretario del partito Piero Ingrao si è recato a Rosarno, nel centro degli scontri. Ha voluto ascoltare le ragioni della popolazione locale, incontrando un comitato, poi ha parlato con i rappresentanti dei migranti del luogo. Non contento, all'alba, si è intrufolato tra un gruppo di ragazzi i colore ed ha sperimentato sulla propria pelle le regole del capolarato della 'ndrangheta, finendo su un camion che trasportava lavoratori clandestini ai campi di pomodori.
Alla domanda sul "perchè lo avesse fatto" ha risposto citando Sciascia.. " per capire"
Rientrato a Roma ed ha messo in cima all'agenda la questione dei diritti dei lavoratori stranieri in calabria, e quella di dei calabresi della zona.
ha promesso che non farà sconti a nessuno. Non ne farà alle connivenze dei calabri con la 'ndrangheta e neppure agli stranieri.

esempio_2
Primarie Pugliesi:
un altro articolo dell'unità.
"il segretario Enrico Berlinguer ha dichiarato che alle prossime elezioni il PD appoggerà Vendola. Senza nessuna condizione. Il segretario ha sostenuto che la scelta è di corerenza prima e politica poi. Citiamo le sue parole" Abbiamo appoggiato Vendola nelle scorse elezioni sostenendo fosse una candidatura valida, diversa, innovativa, progressista. non possiamo dire ora ai mostri elettori che quelle riflessioni non valgono più solo perchè Vendola non è ora nella nostra coalizione. Noi non cambiamo idea a seconda delle convenienze. Noi non rinneghiamo le scelte politiche fatte, per rincorrere tattiche di basso profilo strategico e di respiro breve. I militanti del partito non capirebbero. E neppure io.

esempio_3
Binetti" se la bonino vince nel Lazio io esco dal partito."
Il neo segretario PD Ivan scalfarotto le ha risposto a stretto giro con una nota d'agenzia.
"non ti scomodare Paola. Dopo questa dichiarazione dal partito ti caccio. io. Con decorso immediato. Buona fortuna. Il segretario PD Ivan Scalfarotto."

un esercizio di stile e politico.
è ovvio che Bersani non ha fatto nessuna di queste tre cose.
Non è andato a Rosarno. (del resto: lavoro, diritti dei deboli, razzismo, convivenza multietnica mica sono temi da partito democratico....)
Ha chiesto le primarie in Puglia ed ha schierato un incolore avversario di Vendola, che Vendola ha già battuto nelle primarie precedenti.
LA Binetti è ancora nel PD.

Ah si una cosa l'ha fatta!
E' riuscito a far tornare un partito al 5% dei consensi al centro della agenda politica PD.
Come? No, non è Rifondazione comunista.
E' l'UDC di Cesa.
SI perchè il segretario dell'UDC non Casini... è Cesa.

ognuno ha il Pandora che si merita.