giovedì 1 aprile 2010

qual'è il rumore di una mano sola?





Mentre cercavo qualcosa da scrivere sulle elezioni,  ho ripensato ad cosa che un un caro amico mi ha scritto di recente.   E' difficile raccontare la realtà che stiamo vivendo.  Se ne possono piuttosto cogliere dei frammenti, con un approccio più zen: Il satori. Nello zen  il satori è quel momento breve e fuggevole in cui si ha l'impressione del tutto. La comprensione emotiva del senso delle cose. 
E’ una sensazione che non si riesce mai a tradurre in una spiegazione razionale e circostanziata, perchè appena ci si prova, quella sensazione di onniscienza si perde.
Hanno anche azzardato una spiegazione scientifica.
La comprensione come la conoscono i pensatori orientali è un illuminazione che tocca solo la corteccia più alta del cervello. Una sensazione o percezione, chiamatela come volete, che sfugge immediatamente. Più intensa e fisica della comprensione intellettuale dei fenomeni, perchè la comprensione occidentale lavora nella parte più profonda del cervello,
dove agiscono le sinapsi e i collegamenti, un meccanismo più lento e complesso (ma duraturo) che però dà “conoscenza” ma non “sensazione” come invece avviene nel satori.
Perchè questo pippone introduttivo? 
perchè leggendo tutti i commenti politici di queste 48 ore e cercando una sintesi, un punto di vista da offrire ho avuto appunto un “satori”. 
Ragionando non in termini di anni ma di decenni, ho capito d’improvviso che siamo dentro la curva finale, lunghissima e rarefatta che segna la fine del '900 come lo conosciamo.
Di questi ultimi  50 anni gli storici parleranno come di un periodo di profonda transizione, e personaggi che crediamo di enorme caratura (nelle proprie specificità) assumeranno un peso da carta velina. 
C’è qualcosa, oltre l’orizzonte dei prossimi 20/30 anni che sarà completamente diverso dalla organizzazione della società come la conosciamo ora. 
Questo qualcosa io lo intuisco ma non so descriverlo perché mi è estraneo. Sono troppo vecchio. 
Come D’annunzio, che moriva nel 1938.
Immaginate D’annunzio nel 38 a Gardone Riviera. Il suo mondo sono le potenze europee fasciste naziste colonialiste. la democrazia un ipotesi, l’America un luogo di imbelli. Le macchine sono le Isotta Fraschini e l’arte quella cosa elitaria e borghese. 
Pensate che dista solo 10 anni dal 1948. 
La fine della Monarchia, dei regimi totalitari europei. La nascita del neorealismo! 
Ve lo immaginate D’annunzio che guarda “Roma città aperta?!”
Ecco noi siamo come D’annunzio. 
Usiamo codici di comprensione della realtà secondo me già morti. Siamo una lunga transizione. Una intersezione della storia che non comprendiamo.
Un altro esempio?  Winston Churchill.
Nel 1901 churchill aveva 27 anni.  L’inghilterra era il paese più ricco, colto, con la classe dirigente più preparata, l’esercito più efficiente del mondo. la marina più potente e temuta. 
L’idea di mondo che l’Inghilterra aveva era Imperocentrica
Un paese, la Gran Bretagna, con le proprie colonie fedeli che la arricchivano.
il mare come spazio in cui esercitare l’egemonia.
 L’Europa come unico centro del mondo.
Nel 1946 tutto questo era macerie. 
Le colonie scomparse. 
la flotta inutile. (i tedeschi avevano inventato già il primo aereo a reazione...) 
il pendolo del mondo che diventa lo spazio tra america e russia.
l’Europa irrilevante e distrutta.  
Persino Hitler apparteneva ad uno schema politico ideologico sorpassato. 
Ecco  io credo che noi tutti siamo come il D’annunzio del 1938 o il Churchill nel 1901. 
C’è un mondo che si sta sfaldando con lentezza esasperante e noi crediamo di essere attori attivi di un cambiamento, mentre siamo solo l’ultima propaggine di qualcosa già concluso. 
Ecco perchè non riesco a parlare seriamente della vittoria di Vendola e di Cota governatore del Piemonte. 
Ecco perchè non riesco nemmeno a descrivere cosa è Bersani. 


nota_
_il titolo del post è un noto koan zen. Un indovinello con cui si esercitano i monaci zen per arrivare a comprendere che appunto non esiste comprensione razionale di certe cose. E' una domanda senza risposta logica. Solo dopo mesi di meditazioni frustranti i discepoli si liberano (se ci riescono) dello schema di riflessione logico e arrivano a percepire il segreto della comprensione. Che è appunto solo percettiva e non intellettuale.

_la foto invece è lo zen garden di Kyoto. Immutato da secoli e rastrellato ogni mattina da monaci buddisti è un luogo di meditazione perfetto e di straordinaria... "vuotezza".



the searcher

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