A volte sono un bastardo e a volte un buono
a volte non so neppure come io sono
a volte non so neppure come io sono
mi piace qualunque cosa che è proibita
ma vivo di cose semplici, vivo la vita
Io donne ne ho avute tante che mi han capito
e altre che in mala fede mi han ferito
ma è arrivato giusto per me il momento
per dir come io sono, come io sento
Ti dirò
impresto l’anima o io cuore
sono un pirata ed un signore
più amor proprio che pudore
Ti dirò
amo la luna e amo il sole
sono un pirata ed un signore
professionista nell’amore
C’è chi mi dice adesso che son più buono
e là dove condannavo oggi perdono
non vado a un appuntamento senza un fiore
ma non confondo il sesso con l’amore
ascoltando le ultime dichiarazioni di berlusconi mi domandavo tra me e me "ma dove le ho già sentite?"
poi mi sono ricordato.
Ho capito che ricalcavano perfettamente una leggendaria canzone che ho trascritto qui sopra.
"Sono un pirata sono un signore" di julio Iglesias. Testo italiano di Gianni Belfiore
non sto facendo dello spirito e anzi sono serio.
Già in altri post ho provato a raccontare Berlusconi dal punto di vista che più mi affascina. quello delle sue radici culturali, emotive e anche artistiche. In questo post, ed anche in questo ho cercato di capire quali sono i modelli di berlusconi. Che non pescano, e non hanno mai pescato nel mondo dell'imprenditoria o della politica, bensì, ne sono convinto, in quello del cinema, della televisione, della canzone dei suoi anni di formazione.
Rileggendo le parole che usa nella sua dichiarazione ( "amo la vita" ) e con le immagini con cui descrive le feste "per rilassarsi" il quadro è chiarissimo.
Siamo nel pieno del clima boccaccesco e neo/disinibito del nuovo cinema italiano anni 70. Il berlusconi che si racconta è Ugo Tognazzi con una kimono in seta, è Adolfo Celi di "amici miei atto II" (un film che sono sicuro lui ama e che infatti è di una tristezza e di una solitudine abissali) ci metto addirittura "indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" di elio petri, con un gian maria volontè troppo rigido e florinda bolkan nuda sotto i pareo di seta.
Io sono insomma arci convinto che la senilità di berlusconi sia la mise en scene di un immaginario desiderato e invidiato nei suoi anni giovanili. Un imprenditore che ama il denaro, ma che nasconde il suo senso di inferiorità per artisti, attori figamaniaci e cantanti seduttivi e la sublima imitandone le gesta "collaterali" e non le sostanziali. Niente amleto quindi, ma piutosto orge da dolce vita. Il contorno senza la pietanza insomma.
Ecco allora l'evocazione inconscia di Julio Iglesias, bellissimo nei suoi completi con panciotto, magro (e pieno di capelli...) che canta appoggiando il microfono sul cuore e sussurra "ti dirò, amo la vita ed amo ilsole" mentre le signore vanno in deliquio.
Il fatto è che applica a se medesimo Capo del governo, uno standad di comportamento, una aderenza a dei modelli di trasgessione creativa che sono profondamente conficcati nel suo immaginario di adolescente e adulto represso e smanioso di figa anni 50/70.
E' a quella potenza seduttiva che berlusconi aspira, ed infatti non capisce lo scandalo. lui è una star e vive da star... Se berlusconi fosse Jhonny Cash ci sembrerebbe perfino morigerato.
Poi certo, lui i modelli li stratifica da quel bulimico delle sensazioni che è, e quindi vorrebbe essere allo stesso tempo, Charles Trenet che canta languido "que reste t'il/de nos amours" con il ciuffo e la paglietta, ugo tognazzi che cucina risotto allo champagne circondato da mignotte e per finire il manuel fantoni di borotalco! che molto ha vissuto (e va da se, molto ha scopato) e poi anche presidente, e poi calciatore di successo e anche imprenditore, e aspetta aspetta anche presentatore però... e e e e ....
francois truffaut diceva che da bambini si può essere qualunque cosa. E' il bello del gioco e dell'infanzia. Poi da grandi si sceglie un gioco e si deve fare solo quello. Aggiungeva infine che fare il regista era il suo modo per continuare a giocare con tutto.
Anche berlusconi è un eterno adolescente/bambino che vuole continuare a giocare con tutti i giochi e non lasciarne neppure uno.
IL fatto complicato è che anche il paese, in questo momento è uno dei suoi balocchi. Peggio, è una scena. Una quinta teatrale su cui ricreare incessantemente il suo immaginario perduto.
the searcher
ps
sevono un pò di riferimenti a tutto quello che ho citato.
ecco allora dei link.
Charles Trenet
Julio Iglesias
manuel fantoni in borotalco.
indagine di elio petri
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