lunedì 15 novembre 2010

la seconda chance_take two




Lascia il mondo dello spettacolo vent'anni fa e si dedica al surf, che pratica  davanti alle selvagge coste britanniche.  
Si ammala a causa delle acque nere (pericolosi reflui che arrivano direttamente dalle fogne) rilasciate da un condotto vicino a cui stava surfando. 
Da quel momento diventa un ambientalista convinto e si batte per molti anni per migliorare la qualità delle acque dei mari inglesi, offrendo il suo nome e il suo denaro per le cause che riguardano l'inquinamento delle coste. Si impegna attivamente nella  fondazione S.A.S. ( Surfers Againts Sewage, Surfisti contro le acque nere).
Grazie alla sua determinazione, unita a quella delle associazioni ambientaliste, riesce a debellare la presenza nei mari britannici  dell' Escherichia Coli un batterio molto velenoso per l'uomo.
Attualmente vive in Cornovaglia,  dove si dedica (ovviamente) al surf ed al golf. 

L'uomo di cui vi sto  parlando e che vedete nella foto è Andrew Ridgeley, co-fondatore degli Wham e star planetaria del pop mondiale negli anni tra l'82 e l'86. 

Tutti hanno diritto ad una seconda chance.


the searcher

per leggere "la seconda chance_take one" andate qui








tutte le informazioni sono tratte da wikipedia.

venerdì 12 novembre 2010

vieni via con me




mica facile scrivere sulla trasmissione di fazio/saviano.
ma un caro amico mi dice che devo scrivere di televisione e quindi lo faccio.
Confesso poi di aver visto la trasmissione a tratti su you tube il giorno dopo, ma credo di averne capito lo spirito, lo stile e la struttura
partiamo da una particolarità..
La casa di produzione di vieni via con me è la Endemol. La stessa de Il grande fratello (anzi Endemol è l'inventore del format.)
Il grande fratello va in onda la medesima sera, viene stracciato da vieni via con me, che credo regali uno share storico a rai tre.
Quindi ricapitolando; Endemol la sera dell'8 novembre è presente su due reti concorrenti, con due programmi radicalmente diversi, guadagna il 21.5% con Fazio/saviano e il 18.4% con il grande fratello. un totale di circa il 40% dello share di quella serata.
Certo Endemol è stata la struttura "tecnica", è chiaro che i contenuti e lo stile della trasmissione sono saldamente nelle mani dei suoi autori, ma è interessante far notare come queste trame, intrecci, contaminazioni produttive generino meticciati che scardinano parecchio le guerre di religione sulla
buona tv vs cattiva tv.
A proposito, di questo voglio parlare.  Quello che ho visto nascere e crescere con un pò di fastidio è questa sensazione di battaglia vinta contro i barbari . La tv che può essere alta, civile, impegnata, educata e fare i grandi ascolti, non come il GF che è quello brutto, sporco e cattivo.
Niente di più superficiale.
Anche se mi rendo conto che il terreno è minato, di nuovo proverei a svelare dei meccanismi che sono prettamente televisivi e in cui i contenuti c'entrano tangenzialmente.
"Vieni via con me" è un evento irripetibile. E come tale viene vissuto dagli spettatori. E ci mancherebbe che non trionfasse nello share.
Sappiamo che sono solo 4 puntate, sappiamo, anche se lo diciamo con pudore, che ascoltare saviano può ogni volta essere una occasione irripetibile, per le condizioni in cui una persona del genere è costretto a vivere. Il senso di irripetibilità unito, è chiaro, ad una alta qualità dei contenuti fa vedere quella trasmissione come piacere ma anche come una sorta di dovere "civico" (e non entro nel merito di un paese che è costretto a trasformare lo share di un programma televisivo in una dichiarazione politica di intenti...)
Ovviamente i contenuti del GF sono diversi. Non direi neppure inferiori o superiori, sono proprio di un altro pianeta sociologico e umano, ma davvero non possiamo confrontare le due cose in termini di share.
Non possiamo perchè facendolo ignoriamo delle evidenze tecnico/televisive.
IL GF è un programma di sconosciuti che va in onda per 3 mesi una volta a settimana e che viene meticolosamente spalmato su tutta la settimana di programmazione. Pillole quotidiane, tavole rotonde del pomeriggio, dirette web, parodie gialappistiche, che mettendolo alla berlina pure lo riassumono ( e mandano in onda) a loro volta ogni settimana.
Quindi è' un programma televisivo molto tradizionale che attraverso la periodicità mantiene saldamente lo zoccolo duro di audience e di spettatori che si è costruito.

e poi il GF è una specie di romanzo d'appendice a puntate.... 
Personaggi che come in un feuilleton, si delineano giorno per giorno, creando il proprio seguito, sviluppando un meccanismo di tifo/identificazione oppure di ripulsa, per arrivare allo zenith dell'ultima puntata, con quelle riprese incredibili del vincitore che si aggira solo per la casa. 
Significati simbolici nazional/popolari potentissimi. Uno sconosciuto che sconfigge altri sconosciuti, diventa famoso, rimane padrone dello spazio, guadagna un sacco di soldi e cambia la sua vita. Romanzo d'appendice e bar sport insieme. Come possiamo confrontarlo con una tv come quella di fazio? Che giornalistica, culturale, investigativa? alta appunto? 

Il fatto che  il GF abbia subito un emorragia durante la serata di vieni via con me è una buonissima notizia ma non è la rivoluzione televisiva. Significa poi che molto pubblico civile, impegnato, diverso, forse vede anche il grande fratello. O no?
Se vieni via con me andasse in onda per tre mesi ( e non può per la natura stessa di programma che è) lo vedremmo diventare una trasmissione "normale" (passatemi il termine) e rientrare fisiologicamente nel suo share naturale, Che credo sarebbe comunque alto, ma non alto come la prima sera. A quel punto una riflessione sule molte televisioni possibili sarebbe più interessante e più autentica.
Invece molti cercano di impugnare vieni via con me come un arma per delle presunte battaglie moralizzatrici. Credo che sia sbagliato in termini assoluti e credo che non giovi nemmeno al programma, che non può più essere giudicato con un metro artistico/creativo ( e ci sarebbero riflessioni interessanti da fare) ma diventa un manifesto politico e morale e quindi pericolosamente vicino al dogma.
E' un bel programma? Com'è il suo ritmo? e i contenuti? è possibile trasformarlo in un modello di televisione pubblica? e se si come?
ecco le domande che sarebbe bello farsi.



the searcher

domenica 7 novembre 2010

Fini il televisivo



questo è l'inizio di della convention perugina di Futuro e libertà.
C'è un debito che tutti e dico tutti dovrebbero pagare e riconoscere a Berlusconi. Ed è stata la capacità di innovare definitivamente il linguaggio mediatico della politica italiana.
Come in molti casi non ne è l'inventore.  L'intuizione la ebbe Craxi, con il (finto) architetto Panseca e i faraonici congressi socialisti degli anni '80. La sala come luogo e recita della  nuova potenza politica, gli oggetti architettonici simbolici (la piramide)  e il cambio fortemente simbolico della falce e martello con il garofano.
Craxi intuì che i cambiamenti politici dovevano essere personificati da cambiamenti estetici, aveva capito la società mediatica che si andava formando.
Berlusconi ha perfezionato quel lascito e vi ha innestato le tecniche televisive e di marketing che conosce alla perfezione, cambiando il modo di comunicare la politica per sempre.
I finti congressi di forza Italia erano e sono ancora, come ho spiegato altrove,  essenzialmente spettacoli televisivi, nati per essere efficaci su uno schermo più che in platea.
Osservando questo inizio di lavori del neo partito finiano e pensando anche molti congressi PD, a cominciare da quello Veltroniano che partiva con le colline umbre dietro al podio del leader, che rifiutava di pronunciar e il nome di berlusconi , ma ne adottava tutti gli stilemi comunicativi,  tutti hanno fatto propria la lezione.
Tornando a Fini, la televisività è presente in molti aspetti;  la "messa in scena", un pò  convention aziendale, con le immagini della "bella Italia che vogliamo", la solita Rita Levi Montalcini, Falcone e Borsellino,  il palco, a metà tra lo stand di una fiera della tecnologia ed il palco del bagaglino.
Rilevo poi anche la sofisticatezza della struttura tecnica di chi ha filmato il congresso di FL, impensabile nel passato. I movimenti di camera che passano sulle teste dei presenti, i punti macchina diversi.
Le luci in chiaroscuro molto più cinematografiche che da palco politico, che devono essere non piatte e luminose, ma di taglio, charoscurate ed "emozionali" a scolpire le figure, proprio come al cinema.  La regia è sapiente e curata, soprattutto costosa. Tutto questo è frutto di un apparato di riprese degne di un film.  Pensata anch'essa essenzialmente per la sua messa in onda simbolica e reale, non più solo in televisione, ma anche sui siti del partito e su you tube (dove infatti l'ho trovata).

Quando Berlusconi sarà passato e potremo affrontarlo storiograficamente, dovremo arrenderci alla evidenza della sua capacità di innovazione dei linguaggi e delle regole dei mondi che ha affrontato, suo vero talento.

L'edilizia (le città ideali)  il mondo dello sport ( qualcuno se lo ricorda atterrare in elicottero alla presentazione del suo Milan stellare?) la politica (meno tasse per tutti, un tormentone, nostro malgrado).

Un talento di cui tutti, anche Fini, che lo voglia o no, hanno fatto tesoro.


the searchers

venerdì 5 novembre 2010

pirates of the caribbean






A volte sono un bastardo e a volte un buono 
a volte non so neppure come io sono 




mi piace qualunque cosa che è proibita 
ma vivo di cose semplici, vivo la vita 
Io donne ne ho avute tante che mi han capito 
e altre che in mala fede mi han ferito 
ma è arrivato giusto per me il momento 
per dir come io sono, come io sento 
Ti dirò 
impresto l’anima o io cuore 
sono un pirata ed un signore 
più amor proprio che pudore 
Ti dirò 
amo la luna e amo il sole 
sono un pirata ed un signore 
professionista nell’amore 
C’è chi mi dice adesso che son più buono 
e là dove condannavo oggi perdono 
non vado a un appuntamento senza un fiore 
ma non confondo il sesso con l’amore 




ascoltando le ultime dichiarazioni di berlusconi mi domandavo tra me e me "ma dove le ho già sentite?" 
poi mi sono ricordato. 
Ho capito che ricalcavano perfettamente una leggendaria canzone che ho trascritto qui sopra. 
"Sono un pirata sono un signore" di julio Iglesias. Testo italiano di Gianni Belfiore
non sto facendo dello spirito e anzi sono serio. 
Già in altri post ho provato a raccontare Berlusconi dal punto di vista che più mi affascina. quello delle sue radici culturali, emotive e anche artistiche. In questo post, ed anche in questo ho cercato di capire quali sono i modelli di berlusconi. Che non pescano, e non hanno mai pescato nel mondo dell'imprenditoria o della politica, bensì, ne sono convinto, in quello del cinema, della televisione, della canzone dei suoi anni di formazione. 
Rileggendo le parole che usa nella sua dichiarazione ( "amo la vita" ) e con le immagini con cui descrive le feste "per rilassarsi" il quadro è chiarissimo. 
Siamo nel pieno del clima boccaccesco e neo/disinibito del nuovo cinema italiano anni 70. Il berlusconi che si racconta è Ugo Tognazzi con una kimono in seta,  è Adolfo Celi di "amici miei atto II" (un film che sono sicuro lui ama e che infatti è di una tristezza e di una solitudine abissali) ci metto  addirittura "indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" di elio petri, con un gian maria volontè troppo rigido e florinda bolkan nuda sotto i pareo di seta. 
Io sono insomma arci convinto che la senilità di berlusconi sia la mise en scene di un immaginario desiderato e invidiato nei suoi anni giovanili.  Un imprenditore che ama il denaro, ma che nasconde il suo senso di inferiorità per artisti, attori figamaniaci e cantanti seduttivi e la sublima imitandone le gesta "collaterali" e non le sostanziali. Niente amleto quindi, ma piutosto orge da dolce vita. Il contorno senza la pietanza insomma.
Ecco allora l'evocazione inconscia di Julio Iglesias, bellissimo nei suoi completi con panciotto, magro (e pieno di capelli...) che canta appoggiando il microfono sul cuore e sussurra "ti dirò, amo la vita ed amo ilsole" mentre le signore vanno in deliquio.  
Il fatto è che applica a se medesimo Capo del governo, uno standad di comportamento, una aderenza a dei modelli di trasgessione creativa che sono profondamente conficcati nel suo immaginario di adolescente e adulto represso e smanioso di figa anni 50/70.  
E' a quella potenza seduttiva che berlusconi aspira, ed infatti non capisce lo scandalo. lui è una star e vive da star... Se berlusconi fosse Jhonny Cash ci sembrerebbe perfino morigerato. 


Poi certo, lui i modelli li stratifica da quel bulimico delle sensazioni che è, e quindi vorrebbe essere allo stesso tempo, Charles Trenet che canta languido "que reste t'il/de nos amours"  con il ciuffo e la paglietta, ugo tognazzi che cucina risotto allo champagne circondato da mignotte e per finire il manuel fantoni di borotalco! che molto ha vissuto (e va da se, molto ha scopato) e poi anche presidente, e poi calciatore di successo e anche imprenditore, e aspetta aspetta anche  presentatore però... e e e e .... 
francois truffaut diceva che da bambini si può essere qualunque cosa. E' il bello del gioco e dell'infanzia. Poi da grandi si sceglie un gioco e si deve fare solo quello. Aggiungeva infine che fare il regista era il suo modo per continuare a giocare con tutto. 
Anche berlusconi è un eterno adolescente/bambino che vuole continuare a giocare con tutti i giochi e non lasciarne neppure uno. 
IL fatto complicato  è che anche il paese, in questo momento è uno dei suoi balocchi.  Peggio, è una scena. Una quinta teatrale su cui ricreare incessantemente il suo immaginario perduto. 




the searcher




ps
sevono un pò di riferimenti a tutto quello che ho citato. 
ecco allora dei link.


Charles Trenet


Julio Iglesias


manuel fantoni in borotalco.


indagine di elio petri