meraviglioso Ceronetti,
Scrive questo articolo di pura “gauche caviar” sulla stampa, per annunciarci l’importanza della decrescita felice, con frasi memorabili tipo
“In vacanza andateci con Isaac Singer, Georges Simenon, Wells, Dostoevskij, per cui non è necessario ungersi la pelle, e pestate lo Spread sul bagnasciuga, con un disinfettante pronto.”
Non lo conosco bene Ceronetti, anche se mi sta automaticamente sulle palle per la sua sicumera, allora per correttezza, prima degli strali vado a leggere su wikipedia cos’ha fatto nella vita.
Immagino che abbia scritto giusto uno o due libri, magari qualche articolo e che abbia passato il resto della sua esistenza a decrescere felicemente in campagna come predica a tutti noi.
Scopro invece (ma va...) che nella sua lunga cariera ha lavorato a circa 20 commedie teatrali, che ha scritto non meno di una trentina di libri, a cui dobbiamo sommare gli articoli per “La stampa” con cui collabora da decenni.
Interessante. Come sempre i profeti del rallentameto felice sono quelli che in gioventù avevano il piede sull’accelleratore, che si sono divertiti, che hanno racolto allori e stima, quelli che magari hanno ucciso e sgozzato per il successo (in senso metaforico è ovvio).
Poi come spesso accade, alle prime prostatiti e difficoltà digestive scoprono la bellezza della riflessione e predicano a giovani che non devono essere ambiziosi. che bisogna accontentarsi... meno ibiza e più Dovstojevskjy insomma...
Ceronetti non contento propone anche un delirante percorso utopico in cui si produce solo quello che serve e si lascia il superfluo a marcire (comrpeso PC su cui ha scritto l’articolo? Compresa la connessione con cui l’ha spedito al suo giornale senza uscire di casa? Compreso il bonifico con cui riceve i soldi per suddetto articolo sempre senza uscire dalla maison?) e via stronzeggiando, a pretendere che la gente rinunci alla propria portizone di superfluo, di inutile, di vanitoso, solo perchè lui ha già ha avuto la sua e adesso non gli va più.
Ma a meno di cosa poi?
Nelgi slum di Mumbai, quando il governo pianificò un programma per migliorarne le condizioni di vita e chiese agli abitanti se preferivano l'acqua corrente o la televisione, cos’hanno scelto secondo voi? E lo sapete che sempre in India hanno inventato la micro-porzione di prodotti di bellezza e per capelli, che si può comprare a poche rupie? Ed stata un grande successo, grazie al quale le donne delle baraccopoli, hanno potuto esaudire il sogno di curare la propria bellezza e per un momento essere simili alle indiane ricche. Queste cose le sa Ceronetti?
La verità è che quando la tua rinuncia è solo una dura necessità, quando sei costretto alle vacanze all’idroscalo, al discount per la spesa, a dimenticarti ristoranti o semplici pizzerie, ecco che la decresita prende un altro nome, molto meno alla moda e certo meno affascinante per Ceronetti: povertà.
5 commenti:
ciao pard, volevo fare un intervento favorevole a Ceronetti che seguo da tempo e penso sia propedeutico.
C. interpreta un charachter, ad es da anni studia l' ebraico per tradurre i libri della bibbia come piace a lui.
E' dichiaratamente un uomo di destra, un conservative, di quelli che difendono la libertà dell' individuo contro l' invadenza dello stato, e se penso a Gasparri e Giovanardi ne vorrei tanti di più come lui.
In una società dove molti credono che internet ci salverà è bene sentire anche la sua voce che ricorda che dietro i computer ci sono sempre gli uomini, senza insultare nessuno, con pacatezza.
E infine: perché quando posti non fai un richiamo sulla nostra comune piattaforma, disgraziato?
parto dal fondo.
non faccio richiami perché sono stordito e questo è ufficiale.
Dannazione, la verità è che a me Ceronetti piace, si capisce che è un "penseur"... è finito nel mirino perchè proprio da un'intellettuale (categoria ormai estinta) mi aspetterei un guizzo diverso, rispetto al paradigma "meglio stare a casa con tolstoij che in spiaggia con un mojito" che mi ricorda troppo i rivoluzionari da salotto anni '70. Io trovo un approccio invasivo in realtà... la ricetta è quella di consumare di meno, spendere di meno... ma la decrescita è diventata il nuovo conformismo di sinistra, strano che non lo abbia percepito! Era un po' questo il tema dell'attacco. ammetto la veemenza, si.
caro stordito ufficiale,
sì, ne hai fatto un emblema di un certo gauchismo a marcia indietro.
Vero è che il C. nell' éra dell' HD fa gli spettacoli con le marionette ma è anche vero che è sempre stato un po' agee.
E che da qualche tempo si sia un po' rimbambitello, bhé, è vero anche questo...
che bello questo scambio di vedute "pubblico"!
Ammetto di averlo preso a simbolo, lui però con quel articolo si è esposto benino. A breve un post di legittimazione culturale del consumismo, che noi qui si è bastian contrari!
ora e sempre consumismo
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