martedì 11 settembre 2012

being matteo renzi



E’ tale la levata di scudi contro Renzi, fatta con tale virulenza, che sempre più è evidente la bontà della sua scelta. 
Ci sono delle forzature? Certo che ci sono, ma in un paritto blindato e sclerotizzato come il PD lo spazio lo trovi con le forzature non certo con le procedure ordinarie. 
Renzi, sono certo, avrebbe voluto concorrere a delle primarie di Partito  per arrivare alla direzione e cambiare i democratici da dentro. Mira a quelle di colazione perchè è lo spazio dato in questi tempi grami e questo spazio è deciso a prendersi. 
L’organigramma che di recente i giornali di destra hanno fatto paventare in caso di vittoria di Bersani forse non è vero. Il peggio è che è “verosimile”. A tutti, questa spartizione che sa di muffa è sembrata possibile e credibile, segno che Bersani non ha saputo renderla con la forza della sua segreteria, un ipotesi che fa sorridere. 
Ma vediamo cosa rimproverano a Renzi e cerchiamo di smontare questi distinguo pezzo per pezzo.

Non sono primarie di Partito. 
Già detto. Le primarie di partito si faranno chissà quando, immemori  i democratici dell’enorme cesura che il govreno Monti sta rapppresentando nel paese e nella storia politica italiana. 
Persino Berlusconi ha pensato ad un giovane, per quanto cooptato,  per marcare la discontinuità (persino lui...). Il PD invece non è si neppure per un attimo interrogato  su quali facce fosse opportuno presentare, dopo una parentesi di questa portata.  Anzi, già chiamarla parentesi è un errore lessicale. Renzi prova a imporre questa riflessione con l’unico mezzo che ha; le primarie di coalizione, che per quanto imperfette, possono funzionare per scardinare questo errore di valutazione politica. 

E’ un utile idiota/spacca il Partito/è al sevizio dei nostri nemici politici. 
Questa idea delle primarie addomesticate sono da sempre un pallino degli ex-comunisti (e non dei prodiani, nota bene). A Bersani dovrebbero fischiare le orecchie.... Si ricorda quando gli imposero con la moral suasion di non correre contro Veltroni? 
Poi è davvero paradossale che le primarie siano aperte a tutti, ma non a quelli che secondo i “Colonnellli”  non  sono adati a correrle.
Quanto paternalismo, quanta boria, quanta tattica spacciata per strategia signori! 
Potrei essere anche più velenoso e lo sarò, chiudendo così; 
D’alema, te lo ricordi Alessandro Natta? 

Non ha un programma chiaro...
Ma andiamo! Sono almeno 20 anni che “il corpo è il programma” gli archetipi ormai incarnano le idee! Tutto questo era Berusconi, è stato Prodi, lo è Bersani ed ora Renzi!
La sua storia personale, la sua età, sono il portato che ci permette di leggere in fligrana, chairissimamente, quale programa il Sindaco di Firenze vuole offrire. 
Il suo viso, il suo modo di comportarsi, le slide che usa per le sue presentazioni (slide? Bersani già è perplesso.... ) parlano chiaro!
Abbozziamo una sua piatttaforma? Eccola;
Superamento delle categorie ideoolgiche ottecentesce, superamento del rapporto priviliegiato/malato con la CGIL, meritocrazia, pari opportunità per la realizzazione personale, una definiione nuova e post-industriale dei rapporti di lavoro e di quelli socio-economici, i precari di nuova generazione ed i lavoratori atipici al centro delle politche del lavoro, la tecnologia come chiave per la modernizzazione del paese, l’innovazione  e il web al centro dell’agenda. Questi sono solo esempi che si deducono quasi “lombrosianamente” dal  suo “being Matteo Renzi”. 
Così come Bersani significa, tranquillità nella continuità, assonanze emotive con i cugini delle sinistre radicali, lavoro come era concepito negli schemi  del secolo scorso, la sicurezza della guida di un buon padre di famiglia insomma, senza scossoni traumatici ma anche senza novità. Praticamente una Opel. E D’alema fa D’alema, la sua Farnesina sarà attenzione ai paesi arabi e sfumature cirtiche verso gli Usa, eterni imperialisti e Israele troppo aggressiva nella sua regione. 
Non ci vuole la sfera di cirstallo per intuire cosa ci aspetta. 

E’ già Sindaco. Non dovrebbe correre.
Aspettate non ricordo bene... era Penati che si candidò da governatore della Regione mentre era Presidente della Provincia? Forse ricordo male, deve essere così. 

Perchè lui? ci sono tanti altri 40 enni!
E beh certo. Renzi inizia la traversata nel deserto tra pernachhie e ostilità interne a partire dalla sua corsa alle primarie per il candidato sindaco di Firenze (già allora con D’alema contro). Sfancula tutti e le vince. Li risfancula vincendo anche le elezioni da Sindaco. Inizia una lotta aperta di almeno due anni nel PD  per imporre il concetto di ricambio generazionale, prendendosi tutta la contrarerea (“tenere duro mentre piove la merda” come dice Al pacino in un film). Poi il vento cambia, racccoglie consensi, si rafforza, riesce a  portare nel DNA delle primarie la questione del ricambio della dirigenza e quando finalmente il traguardo è vicino... lascia perdere per non “rompere il partito” e propone la segreteria a Fassina. 
Certo Renzi è Madre Teresa di Calcutta con una spruzzatina di  Cincinnato. 
Ma quando Renzi prendeva le badilate sulla questione del ricambio, dov’erano tutti questi quarantenni cuor di leone? (e lasciamo stare il più bel fiore che possedemmo e che sì bello fu perduto: Deborah Serracchiani) 
Davvero pensate che Renzi non lo faccia anche per potere, visibilità? O devo nuovamente ricordarvi chi era Alessandro Natta?

Renzi fa quello che si DEVE fare.  Cercare con forza (politica) di prendersi la segretaria del PD e pensionare una classe dirigente che non è affatto di scarso valore, ma che accecata dalla propria autoreferenzialità non capisce che fcendo un passo indietro potrebbe diventare un grande patrimonio di consigli, esperienza e saggezza da offrire alle nuove leve. Sceglie invece di restare in campo, costringendo alla rituale  “uccisione del padre”. 
Fatto questo Renzi, con un sano, sanissimo spoil  system,  vorrà costruire una Segreteria nuova e un Partito nuovo,  proporre una propria visione di società al paese ed agli elettori e su questo tentare di andare al governo. 
Parafrasando letture un tempo alla moda “la conquista della Segretaria non è un pranzo di gala” è una lotta dura,  che va fatta muso duro. 
Del resto persino Del piero adesso gioca in Australia.  Possiamo permetterci addirittura di avere Rosy Bindi che rimane senza un ministero.
Credetemi, sopravviveremo. 


the searcher 


Nessun commento: