Parafrasando nel titolo ( me ne rendo conto adesso..) il nuovo disco di Tiziano Ferro;
cosa
ci sta insegnando il governo monti, oltre alle molte cose che tutti ci spiegano
compitamente?
anche
che governare è una cosa semplice.
Significa
avere una visione dell’organizzazione del paese, costruirla tecnicamente con
ministri preparati, portarla in aula, e farla votare.
Dopodiché
diventa legge e si applica nella nazione.
Semplice
no?
Certo
non così semplice, Monti riesce a costruire una azione di governo lineare sulla
base della paradossale situazione che si è creata in italia.
Pur
tuttavia sta riabilitando (rehab...) il paese alla democrazia compiuta.
Sta
anche dimostrando che governare una questione di ritmi e di voglia di
lavorare.
Ministri
che tutti i giorni vanno al ministero provano ad inventarsi leggi per superare
blocchi sociali, economici ed emotivi nel paese.
Consigli
dei ministri che lavorano a pieno regime, leggi che vengono elaborate con un
ruolino di marcia da consiglio da amministrazione.
Monti
e il vero Berlusconi.... è quello che si pensava portasse Berlusconi
nell’azione di governo; i ritmi dell'azienda moderna, che non significa
assenza di democrazia, ma meccanismi di confronto e superamento rodati,
efficaci e applicabili.
Monti
sa re-insegnando a questo paese che governare è possibile.
Non
solo, anche che governare può essere una cosa veloce.
Il
lascito è un idea di politica che può tornare a piacere al paese. Un po' meno
pindarica delle visioni kennediano/Obamiane, un po' più alta delle paralisi
reciproche della prima e seconda repubblica.
Una
politica pragmatica ma con un idea di paese, laica ma con una sua moralità,
asciutta e aziendale.
In
azienda le persone non si rispettano per amore... si rispettano grazie ad un
codice, violato il quale ci sono procedure di soluzione e di espulsione
funzionali e sostanzialmente legittimate da tutti.
Monti
lo sta applicando con una certa durezza, dissimulata di attenzione.
E’ un
approccio finalmente privo di sensi di colpa cattocomunisti, l’azione di
governo come sintesi di un “idea” politica e non di una “morale” politica.
Potrà
sembrare un pò asettico, poco emozionante, ma dopo anni di simboli e bandiere
al vento, un pò di sana “adminstration publique” alla francese non può che
farci bene.
Un
ultimo lascito definitivo di questo passaggio;
la
classe politica attuale, “après montì” è totalmente e irreversibilmente
superata.
Tutta
e in blocco.
Ed
anche questo non per ragioni morali ma di best practice.
Ci
sono dei metodi di governance (oh oh!) efficaci, dimostrati da Monti a mò di
teorema algebrico, che possono essere integrati ad una visione politica
post-moderna e
post-ideologica
solo da leader di nuova generazione.
Questo
nuovo tool non può essere maneggiato da persone come Bersani, La russa, Casini
(e forse anche Alfano nonostante la giovane età) perchè semplicemente non
appartiene al loro DNA.
Fare
politica senza credere in dio (in nessun dio) dopo Monti è possibile.
La
politica per il 2013 deve prepararsi a schierare una classe dirigente
nuova e conscia di questo cambiamento, altrimenti le reazioni dell’elettorato
saranno devastanti.
the
searcher
la foto è un giovane Monti. e la trovate QUI
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