immaginatevi gli anni ‘70.
Fate l’attore, siete bello, ma anche timido e scontroso, avete quella asciuttezza nello splendore che solo gli anni '70 possedevano. Siete amato da migliaia di ragazze ed ammirato dai ragazzi.
Guadagnate bene, fate una vita meravigliosa, recitare, fare sport, vi godete la giovinezza, ospite di trasmissioni televisive e di servizi speciali sui giornali dell’intera penisola.
Avete la passione per le moto. Ne comprate una di grossa cilindrata.
Una notte vi schiantate sulle strade di Roma e non morite, no.
Rimanete paralizzati.
Questa è una storia vera. Il protagonista si chiama Franco Gasparri. Lo vedete nella foto, era
l’attore di fotoromanzi più famoso di quegli anni. Anni in cui i fotoromanzi vedevano centinaia di migliaia di copie in tutto il mondo.
Ma è da questo punto che comincia la parte più bella di questo racconto.
Mi sono immaginato per anni Franco Gasparri chiuso in casa. triste, disperato, torvo e incattivito a ripensare al suo passato successo.
Niente di tutto questo.
Ho ritrovato le sue interviste ed ho trovato un uomo sereno, forte, pulito. Che ha usato la disgrazia per ripensare la sua vita, per cogliere la sincerità, l’amore e la forza che gli hanno saputo dare la sua famiglia ed i suoi amici. Righe di una serenità e pace come raramente ne lo lette.
“Direi che sono cambiato dentro in meglio. Quando un uomo sta male, quando un essere umano vede la sua vita stravolta, nel suo intimo si accende una luce. Io ero bello ricco e famoso (..) ad un tratto tutto questo è finito, ma è stato in quel momento che il mio animo ha cominciato a vedere e a capire cose che prima non apprezzavo”
Nessuna recriminazione contro il destino cinico e baro, nessuna rabbia…
Un uomo che torna a lavorare come redattore per la "Lancio". La casa editrice che gli ha dato il successo e che in quella casa editrice viene accolto con gioia e rispetto. Li lavora per anni.
Concludo con le parole con cui anche Franco Gasprri chiude la sua intervista ad una delle riviste Lancio, il giorno del suo rientro in redazione.
-Perché hai deciso di ritornare al lavoro attivo, rientrando nella grande famiglia Lancio?-
-“Per il semplice motivo che ritengo di poter essere ancora utile a me stesso ed agli altri.
(…) Ecco perché dico grazie di cuore a chi mi ha dato l’opportunità di ritornare tra voi.
Eccomi dunque. Sono tornato. E faremo ancora molta strada insieme….
Franco è morto nel 1999 per una crisi respiratoria. Aveva 50 anni.
Ho “conosciuto” Franco curiosando tra i fotoromanzi che trovavo in casa di mia nonna…strappavo le pagine per fare i bussolotti da cerbottana, ma intanto leggevo. Ricordo negli anni ‘80 la notizia del suo incidente. Ecco perché ho sentito la curiosità di andare a scoprire cosa ne era stato di lui.
Ero pronto alla tristezza, ho trovato leggerezza e serenità.
Che condivido con voi.
the searcher