lunedì 14 febbraio 2011
lo sceicco bianco
Lo sceicco bianco è un bellissimo film di Federico Fellini.
Siamo nel dopoguerra, una ragazza di provincia, in viaggio di nozze a Roma, fugge dall'albergo per incontrare il divo dei fotoromanzi dei suoi sogni. L'attore, un sordi di cinismo magistrale sta nel personaggio e affascina la sposa ingenua fino all'arrivo della moglie. Lì la maschera cade. E Sordi mostra la sua meschinità.
Berlusconi di questo periodo mi fa pensare a lui.
Credo infatti che Berlusconi piaccia ormai a due sole categorie di persone:
Quelle molto ciniche e quelle molto candide.
Penso alle opposte reazioni di certe ragazze alle cene di arcore. Quelle che capiscono benissimo perchè sono li e quelle che credevano davvero di essere ad un incontro politico. Le prime si adeguano al volo, per le seconde la delusione, l'incrinatura del mito è profonda e dolorosa.
Se ha una colpa ulteriore (non morale o penale, semmai politica) è proprio quella di avere distrutto una narrazione a cui molti ragazzi hanno creduto. Una narrazione forse superficiale, un pò plasticata, certo anni '80, ma pur sempre un idea di italia e di italiani, che piacesse o no.
Immagino quelle facce da bravi ragazzi che studiano, con il ciuffo ordinato, la cravatta e la camicia azzurra che vediamo in certi siti del PDL, e che ho visto in alcune manifestazioni.
Ecco aver in qualche modo tradito quella generazione è una colpa su cui dovrebbe interrogarsi.
Costruire un immaginario di giovani puliti, rispettosi dei genitori, bravi a scuola laureati che affrontano il paese e lo cambiano e poi scoparsi quegli stessi giovani non è un bel vedere. E' infatti un silenzio assordante è quello delle giovani leve berlusconiane, che pure nei club ci sono.
Non sono così sicuro che questo paese sia affogato nel cinismo. E non credo che il PDL non abbia avuto le sua strutture ideali. Certi studenti della cattolica o della bocconi milanese, che lo vedevano come l'imprenditore di successo, il padre o lo zio che avrebbero voluto avere. Penso che per loro, anche se non sono folle oceaniche, il disagio ci sia.
A quella generazione di sicuro non può più parlare dopo quello che è accaduto e l'interruzione di dialogo con i "giovani per bene"alla fine è un errore politico non da poco.
Chissà se questo "danno collaterale" lo sta valutando, Berlusconi.
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