martedì 15 giugno 2010

La Fiat e l'oceano


La fiat propone a pomigliano lavoro in cambio diritti.
Luciano gallino in un bellissimo articolo uscito  il 14 giugno su repubblica spiega che si e arrivato al momento tanto temuto. Non ai lavoratori che nei paesi a basso costo del lavoro ottengono condizioni pari a quelle dei paesi occidentali bensì il contrario. Agitando lo spettro della crisi si chiede a chi lavora in occidente di sottostare a ritmi e restrizioni dei diritti dei paesi meno tutelati.
Gallino spiega che il mercato dell'auto ha un surplus produttivo del 40%.
Significa che i produttori devono ingaggiare lotte selvagge per quote di mercato minime. E lo fanno nell'unico modo possibile, Con una guerra spietata sui prezzi, che si abbassano solo abbassando il costo del lavoro.
Il cerchio si chiude.
Il cerchio si chiude davvero?
Forse no.
C'è un bel libro di economia che si intitola "strategia oceano blu". Vediamo di cosa parla.
L'oceano rosso ha quel colore perchè saturo del sangue dei competitor. Sono mercati saturi in cui un  prodotto si differenzia dall'altro per particolari minimi, qualche benefit in più, il prezzo leggermente inferiore. È l'oceano in cui si deve spingere i consumatori a cambiare cose che a hanno già in nome di differenze che si spacciamo per sostanziali e sono invece risibili vi ricorda qualcosa? .. l'oceano blu invece è un mercato nuovo, vergine. Aperto da un innovatore in cui davvero si offre qualcosa di diverso e di inaspettato e dove si aprono oceani, appunto di spazio e di guadagno.
esempi?
le play station si combattono in un oceano rosso, a colpi di grafiche sempre più sofisticate, effetti sonori e speciali, complessità sempre più alte e prezzi in discesa.
Poi arriva WEE. ocano blu. Non conta nulla di quello che conta prima. Il gesto, dallo schiacciare istericamente dei pulsanti diventa quello reale del giocare a tennis o danzare. La grafica è basica ma non conta, conta lo spazio nuovo creato. Mentre i competitori si azzuffano interno ad una idea già sfruttata wee inventa una cosa nuova.
Cosa c'entra tutto questo con Fiat? C'entra e molto.
Possiamo combattere nel mercato saturo e vechio delle auto a carburante, lottando sui prezzi e strozzando le proprie fabbriche per proporre un prodotto vecchio con minime diversità dalle decine di macchine che già abbiamo posseduto.
Oppure cercare attraverso gli investimenti nell' innovazione e nella ricerca l'oceano blu del mercato dell'auto.
Quell'oceamo ha già un nome.... auto ibride, auto elettriche per esempio. Come Toyota che vende una bruttissima auto ad un altissimo prezzo, ma permettendoci per la prima volta un gesto davvero innovativo e, permettetemelo, critico nell'acquistare una vettura.
Pensate alla saldatura tra la nostra capacità di design e l'unica vera innovazione possibile nel campo dell'auto. Quante macchine così potremmo costruire a pomigliano? A quanto potremmo venderle?
Certo ora è troppo tardi.
Bisognava investire e lavorare su questo quando le possibilità c'erano. Ora la crisi le ha mangiate.
La fiat ha vissuto per 20 anni  della propria boria, e questi sono i risultati.
Non bisogna farsi ingannare, quella di Marchionne è e rimane una battaglia di retroguardia.
l'assenza di innovazione e ricerca sta mangiando i diritti di molti lavoratori italiani. La causa viene da molto lontano, e nessuna anima bella dovrebbe magnificare quello che sta succedendo a pomigliano, piuttosto fare una riflessione critica vera sulle sue cause.
Molte case automobilistiche hanno iniziato a presentare auto elettriche ai saloni internazionali. Sapete chi non ha ancora presentato neppure un prototipo?
Avete. Indovinato.

2 commenti:

caccademico ha detto...

molto interessante.
ma l´ortografia mannaggia la miseria!
non puoi massacrare un bel post con tutti quegli errori di battitura...

the searchers ha detto...

chiedo venia.
ero in condizioni proibitive, ma l'urgenza di scriverlo mi ha spinto a farlo sapendo che sarebbe uscito così.
Ho rimediato ora ed aggiunto una bella foto di granitici operai fiat in assemblea. Tanto per ricordare di cosa si parla.
mai più senza correttore...

the searcher