mercoledì 23 dicembre 2009

tanto mi piacque

tanto mi piacque la canzone suggerita da attilio pizzoccheri nel commento sulla neve che vi invito a leggere il post precedente ascoltando la canzone qui sotto

martedì 22 dicembre 2009

è la neve bellezza.




io davvero non capisco.
sui giornali è tutto un indignazione per le disavventure sulla neve dei poverimilanesi/poveri italiani che hanno dovuto patire enormi disagi a causa della neve.
A costo di sembrare un bastian contrario e polemico io la colpa non la do alla neve. la do alle persone.
tanto per far del veterocomunismo il ritmo di produzione capitalistico terziario si è ornai così isterizzato che qualunque inghippo, anche quello del meteo è visto come una specie di lesa maestà alla frenesia dei tempo. E nella fattispecie alla noatra personale boria.
Insomma non ho trovato un solo giornale che abbia scritto. " c'è la neve, embè? stiamo tutti a casa per un giorno, che tanto non muore nessuno e domani si riparte".
Persino la sospensione di alcune gare di campionato di calcio (che in termini di gravità è diversa da un black out al reparto oncologia del san raffaele) è stata accolta da un coro di " ma come si permette?" come si permette chi? la neve?
Credo che l'atteggiamento generale sottointenda una tara precisa.
Il tempo, la natura ecc ecc hanno i loro ritmi e questolo sappiamo, che cosa è cambiato
ovviamente noi.
Una volta si provava a interagire con essi giusto? voglio dire quando c'era il nebbione non si viaggiava. Quando faceva 40 gradi all'ombra si prendeva una fetta di cocomero e si stava sotto un ombrellone.
Ora invece l'arroganza efficientista è diventata tale che anche i ritmi del pianeta vengon visti come un offesa personale.
"nevica santo dio! ma io devo andare da milano a varese in 40 minti per quell'appuntamento in azienda!" e chiccazzo se ne frega? Lo rimandi e ci va tra 24 ore. Le stagioni contano più del tuo appuntamentino, che tu ci creda o no.
Ecco quindi io non penso che sia colpa delle amministrazioni comunali quello che succede. E' colpa di una specie di isterico bisogno di anestesia a qualunque cosa che ha colpito l'uomo "moderno" (come per il cynar. ) Non si può più avere caldo, non si può più avere freddo, non può più nevicare e memmeno piovere ("4 giorni ininterrotti di pioggia!!" scandalizzati i giornali di un mese fa a milano...neanche avessero detto che andromeda andava a schiantarsi su busto arsizio...)
La verità è che il ritmo forsennato della città e della produzione (di beni, incontri, relazioni) semplicemente non può fermarsi. e in questo senso profeti furono charlie chaplin, fritz lang e si, anche quello stronzo di karl marx.
L'enorme fiume dimacchine che ieri imprigionava la cirvonvallazione di milano era una dichiarazione di vittoria del marxsismo e delle sua teorie sulla alienazione da lavoro.
Io colpevole quanto gli altri. sono stato a piedi a due kilometri da casa per non saltare un impegno.
Epperò ho guardato la neve con quel pò di simpatia che le riservavo da bambino.
Mi sono vestito pesante e sono partito. Non ho imprecato tutto il tempo lamentandomi di De Corato, o del fatto che la città non ha 300 spazzaneve nuovi che puliscono le strade e i marciapiedi un secondo dopo la nevicata, permettendoci di andare a lavorare come niente fosse.
ho provato a vivere il tempo, il clima, la stagione per quello che è.
UNA COSA CHE NON POSSIAMO CONTROLLLARE.
non è difficile, provate a ripeterlo con me.
NON POSSIAMO CONTROLLARE IL TEMPO
e anche
NON è COLPA DI NESSUNO.
come vi suona? non è difficile no?
ci rivediamo questa estate, quando la repubblica sparerà a 4 colonne che ad agosto fa caldo.
e voi tutti ad offendervi, ma come si permette agosto di fare caldo....

trovate qui la foto del post:
www.flickr.com/photos/alexshot/3180121759


mercoledì 9 dicembre 2009

c'è modo e modo




io devo proprio dirlo.
credo che la posizione di bersani sulla manifestazione di qualche giorno fa, il noB day fosse giusta.
libertà di partecipazione personale e mancata adesione politica.
Penso che nonostante la deriva in corso e da molti anni, non ci possano essere dimostrazioni politiche, per quanto forti, per quanto sincere, per quanto innovative nei sistemi di aggregazione che abbiano come slogan una semplificazione come "quella persona non ci piace, quella persona se ne deve andare".
Le manifestazioni devono per forza coagularsi intorno a slogan semplici e perentori, ma anche in questo caso nel passato certi slogan presupponevano un percorso politico a monte ed uno a seguire. Percorso che in questa manifestazione onestamente non mi è chiaro.

Un partito non può andare in piazza se quella piazza non è l'inizio o la fine di una riflessione politica, se la piazza è solo il grido di un disagio, che oltretutto mi sembra quasi più esistenziale che politico.
Se il berlusconi all'opposizione avesse fatto una manifestazione simile ( e ne ha fatte) inneggiando al prodi mortadella subito a casa lo avremmo apostrofato come velleitario, antipolitico e impolitico, cialtrone e privo di visione che non fosse l'insulto.

Fare le anime belle, contarsi in rete e trovarsi in piazza sangiovanni dicendoci quanto siamo bravi e quanto abbiamo ragione mi sembra esattamente lo steso tipo di velleitarismo.

UN partito si distingue dalla società civile perchè prova ad elaborare un progetto, a proporre delle persone e con questi due elementi (il secondo imprescindibile nella società attuale) a vincere le elezioni.
E se fa una manifestazione la fa perchè c'è un obiettivo politico possibile su cui forzare e torcere l'opinione pubblica o i governi (la scala mobile, il divorzio, l'articolo 18) un obiettivo da ottenere o difendere in "positivo" e non in negativo "lui no, io si".
Io elettore mi aspetto e aspetto questo da bersani e dal PD.
Tirare Bersani per la giacchetta chiedendogli di rinnegare questo principio e scendere in piazza per una generica "indignazione morale" mi sembra una forzatura infantile e anche un pò capricciosa, tipica del popolo della rete.
Quel popolo della rete poi, che guarda con fastidio al populismo ed alla rozzezza di analisi del Italia dei Valori di Di pietro e in questa manifestazione si trova gomito a gomito proprio con loro, con l'IDV.

Ecco è curioso che su una tale contraddizione nessuno abbia avuto il coraggio di fare un riflessione. Anche questa politica.