sabato 7 febbraio 2009

il momento perfetto





alla fine ho capito che quello che mi rende fiero del mio pezzo di vita già trascorso sono cose infinitesimali e periferiche.
non penso al lavoro che faccio a cose che ho prodotto e stronzate simili.
Penso a certi episodi minuscoli in cui sono stato una persona degna.
Ho lavorato come free lance al centro stile di una grande marca italiana. la donna delle pulizie, un anziana signora piegata dagli anni di lavoro puliva con centenaria pazienza i cessi in cui decine di creativi e manager pisciavano senza sosta 8 ore al giorno.
Ad un passo da lei un enorme buffet con ogni leccornia possibile. Non credo che desiderasse nulla di quel buffet, credo che nemmeno lo guardasse. Penso anzi che non sapesse nemmeno della sua esistenza, tanto era stata capace di anestetizzare negli anni la sua capacità di desiderare alcunchè.
Ho preso delle fragole e gliele ho portate. Avevo queste fragole in un tovagliolo di carta bianco. Belle rosse perfette. un etto di fragole costava come un ora del suo lavoro.
Gliele ho porte senza una parola e con un sorriso. Le ha guardate e poi ha guardato me con uno stupore... una incapacità di crederci che mi hanno stretto il cuore.
Fa per prenderne una e io le dico "no signora, sono tutte per lei" "per me?" risponde. E a quel punto lo stupore si tramuta quasi in sgomento.
Poi con una esitazione le prende in mano e mi ringrazia. Mi ringrazia molte volte.
Forse è solo retorica. la signora è una stronza che picchia i figli e mangia fragole tutti i giorni invece che comprare le calze per la famiglia, ma chissenefrega. Quel momento era "vero". Almeno a me è sembrato tale. Sono stato bene. mi sono sentito degno. Un degno essere umano..
Ecco secondo me in questo c'è il senso delle esistenze di tutti. Magari riusciamo a creare un momento di perfetta innocenza, anche se noi innocenti non siamo affatto. Ne io ne la signora.
Li mi sembra che tutto abbia un senso. e mi sento bene. Non per sempre. Per mezzora diciamo.
Ma in fondo mezzora di serenità non è mica da buttare via.

1 commento:

Anonimo ha detto...

buongiorno mi chiamo assunta e sono la slave di una coppia che pratica il bdsm, il mio master spesso mi costringe ad umiliarmi con mansioni servili nelle aziende dei suoi colleghi.
Anni fa mi constrinse a lavare i cessi in un centro stile di una grande marca italiana, ero cosi´ esaltata nella mia prestazione che neanche mi accorsi di un giovine che mi raggiunse per offrirmi un cesto di fragole.
Siccome questo frutto mi provoca atroci spasmi gastrici dapprima ne presi una sola ma poiche´ il giovine insisteva capii che era un luciferino emissario del mio master, ringraziai ripetutamente e sorbii l´amaro calice fino alla feccia.
Son stata cosi´ male che non ho potuto neanche pulire i portaceneri del centro stile con la lingua.
Per questo son stata punita dal mio padrone con reciproca soddisfazione.