martedì 28 agosto 2012

Ceronetti au caviar




meraviglioso Ceronetti,
Scrive questo articolo di pura “gauche caviar” sulla stampa, per annunciarci l’importanza della  decrescita felice, con frasi memorabili tipo
 “In vacanza andateci con Isaac Singer, Georges Simenon, Wells, Dostoevskij, per cui non è necessario ungersi la pelle, e pestate lo Spread sul bagnasciuga, con un disinfettante pronto.”
Non lo conosco bene Ceronetti, anche se mi sta automaticamente sulle palle per la sua sicumera, allora per correttezza, prima degli strali vado a leggere su wikipedia cos’ha fatto nella vita. 
Immagino che abbia scritto giusto uno o due libri, magari qualche articolo e che abbia passato il resto della sua esistenza a decrescere felicemente in campagna come predica a tutti noi. 
Scopro invece (ma va...) che nella sua lunga cariera ha lavorato a circa 20 commedie teatrali, che ha scritto non meno di una trentina di libri, a cui dobbiamo sommare gli articoli per “La stampa” con cui collabora da decenni.
Interessante. Come sempre i profeti del rallentameto felice sono quelli che in gioventù avevano il piede sull’accelleratore, che si sono divertiti, che hanno racolto allori e stima, quelli che magari hanno ucciso e sgozzato per il successo (in senso metaforico è ovvio). 
Poi come spesso accade, alle prime prostatiti e difficoltà digestive scoprono la bellezza della riflessione e predicano a giovani che non devono essere ambiziosi. che bisogna accontentarsi...  meno ibiza e più Dovstojevskjy insomma...
Ceronetti non contento propone  anche un delirante percorso utopico in cui si produce solo quello che serve e si lascia il superfluo a marcire (comrpeso PC su cui ha scritto l’articolo? Compresa la connessione con cui l’ha spedito al suo giornale senza uscire di casa? Compreso il bonifico con cui riceve i soldi per suddetto articolo sempre senza uscire dalla maison?) e via stronzeggiando, a pretendere che la gente rinunci alla propria portizone di superfluo, di inutile, di vanitoso, solo perchè lui ha già ha avuto la sua e adesso non gli va più.
Ma a meno di cosa poi? 
Nelgi slum di Mumbai, quando il governo pianificò un programma per migliorarne le condizioni di vita e chiese agli abitanti se preferivano l'acqua corrente o la televisione, cos’hanno scelto secondo voi? E lo sapete che sempre in India hanno inventato la micro-porzione di prodotti di bellezza e per capelli, che si può comprare a poche rupie? Ed stata un grande successo, grazie al quale le donne delle baraccopoli, hanno potuto esaudire il sogno di curare la propria bellezza  e per un momento essere simili alle indiane ricche. Queste cose le sa Ceronetti?  
La verità è che quando la tua rinuncia è solo una dura necessità,   quando sei costretto alle vacanze all’idroscalo, al discount per la spesa, a dimenticarti ristoranti o semplici pizzerie,  ecco che la decresita prende un altro nome, molto meno alla moda e certo meno affascinante per Ceronetti: povertà.